"Walesa. L'uomo della speranza"

di Andrzej Wajda. Robert Wieckiewicz, Agnieszka Grochowska, Maria Rosaria Omaggio. Polonia 2013. 127’ 


La vita del leader polacco costruita con immagini che sembrano di repertorio, ma non lo sono che in minima parte. Una scelta e uno stile che evidenziano una prospettiva atipica, “innovativa” si potrebbe dire, nonostante l’età del regista, Palma d’oro a Cannes con L’uomo di ferro e Oscar alla carriera. Così è una grande e coraggiosa giornalista straniera a testimoniare per tutti le speranze del giovane elettricista di Danzica.

MARTEDì 2 DICEMBRE 2014

1 commento:

  1. Bel film. Grazie al ritmo incalzante riesce a rendere accattivante un pezzo di storia distante nel tempo e (per noi italioti) nello spazio. Molte scelte del regista rimangono incomprensibili, per noi che non siamo polacchi, ignari di tutti i retroscena legati alla figura di Walesa (i suoi rapporti collaborazionisti con il regime, la sua leadership all'interno del sindacato, i rapporti famigliari, i compromessi..). Comunque oltre che la personalità di un leader che ha fatto la storia dell'Europa moderna, il film ci offre uno spaccato di un modello di società che non c'è più ma che, solo 30 anni fa, sembrava invincibile. Interessante anche la sottolineatura del profilo umano, quel dark side of the moon che non trova mai spazio a sufficienza nei libri di storia. Rimane tuttavia ambigua la dimensione religiosa di Walesa, sospesa fra strumentalizzazione politica e sentimento naif: è come se il regista avesse voluto sorvolare la questione. Forse è questo il motivo dell'apparizione sporadica del Papa Wojtyla, che pure ha avuto un notevole impatto sulla transizione polacca e sull'ascesa politica dello stesso Walesa.

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