"Il capitale umano"

di Paolo Virzì. Con Frabrizio Bentivoglio, Valeria Golino, Luigi Lo Cascio. Italia 2014. 110’



In una provincia del Nord Italia, alla vigilia delle feste di Natale, sullo sfondo di un misterioso incidente, si incrociano le vicende di un ambizioso immobiliarista, di una donna ricca e infelice che desidera una vita diversa e di una ragazza, sottomessa ai voleri del padre, che sogna un amore vero. Alla fine tutti sembrano sconfitti, anche chi pensa di aver vinto; rimane allo spettatore il compito di riflettere sui valori per cui vale davvero la pena di combattere.

MARTEDì 11 NOVEMBRE 2014

2 commenti:

  1. Ciao a tutti
    un primo commento a caldo sul film di ieri sera: film innanzi tutto bellissimo, di grande ingegnosità narrativa e con delle interpretazioni davvero riuscite. Film che offre un affresco spietato della società borghese, di un mondo dominato dal Capitale, dalla finanza spregiudicata e dall' idea che la ricchezza si generi senza il lavoro. Film spietato ma non disperato, in questo non concordo completamente con il giudizio di Enzo Riccò, lo trovo anzi ben posto in una rassegna sulla speranza, mi spiego. Certo l’affresco sociale è disarmante e anche la sua conclusione sembra voler dire che alla fine resterà vincente chi “scommette sulla distruzione”, come dice Carla nell’ultimo dialogo, tuttavia la figura dei due giovani Serena e Luca, e anche l’approccio di Roberta alla situazione, definiscono uno spazio in cui c’è posto per una relazione autentica, per un farsi carico degli altri anche nelle difficoltà, per andare oltre il bisogno di avere e di apparire a tutti i costi. Soprattutto il personaggio di Serena sembra dirci che è possibile innamorarsi e credere in un ragazzo andando oltre le apparenze, soffrendo con lui mentre tutto la indurrebbe a vivere in un mondo sociale liscio come un guscio ma fragile e vuoto. Non sono uscito dal film con quel senso di avvilimento che talvolta si sperimenta in film plumbei, completamente pessimisti; i sorrisi di Luca e Serena attorno ad un tavolo del carcere lasciano un segno di speranza: c’è anche chi “scommette sulla rinascita”.

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  2. mi e' piaciuto tanto. Mi intriga soprattutto serena e la sua scelta di scrivere sul suo pc la soluzione del caso. Ha fatto in modo che il padre la vedesse. Con che faccia poi andava a trovare Luca in prigione se lo aveva fatto condannare lei? I realta' ha liberato Luca da suo zio. Serena e' una figura positiva: aveva su di se' le attese di tanti, ha saputo rinunciare alla comodita' di essere nella famiglia Bernasconi per scegliere l'autenticita' con Luca. Positiva anche la psicologa.
    Gli altri personaggi sono un misto di cinismo e ipocrisia, maschere....
    don Simone Zacchi

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